I° Progetto del 21/03/2018

Questo genera conflitti tra le stesse tribù, impone alle donne di partire a notte fonda, percorrere molti km. per poter arrivare al punto di rifornimento, tornare in tarda giornata, trasportando sulla testa taniche di circa 20 lt. con acqua il più delle volte non potabile. Questo è molto faticoso e dispendioso di energia sotto il sole rovente con temperature alte, oltre che pericoloso, poiché lasciano i bambini nei villaggi soli per molte ore.

La mancanza di acqua comporta malattie soprattutto per i bambini, il non accesso a servizi igienici, gli animali non sopravvivono come le persone.

Il nostro progetto quindi, ha come finalità quello di migliorare le condizioni socio-igienico-sanitarie delle persone.

Nel nostro piccolo con la realizzazione del primo pozzo di acqua siamo riusciti a far incontrare e dialogare 30 tribù che fino al novembre 2018 non riuscivano neppure a sostenere una qualsiasi comunicazione fra loro.

Oggi riescono a seminare e coltivare piccoli ortaggi, piantano alberi e riescono ad allevare animali da cortile e capre con cui riescono a sostenersi e migliorare l’apporto alimentare.

Sono migliorate le condizioni igieniche, possono lavare gli indumenti oltre che provvedere alla loro cura personale.

GRAZIE a chi ci ha sostenuto sul campo:

Abdulhalim Mohamed SADIKI OBO detto “DALLA” – Watamu

Yusuf Bwanaheri BAKARI detto “BEKA” – Watamu